Museo della battaglia - Porta della Muda
Venezia
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Museo della battaglia

Museo della battaglia

Situato a pochi km dal residence nella piazza Giovanni Paolo I, racconta la storia della prima guerra mondiale e della famosa battaglia di Vittorio Veneto:

 

La trincea
Il racconto della vita in trincea passa attraverso una serie di effetti scenografici immersivi ed esperienziali. L’allestimento delle tre sale del piano terra forma una scenografia continuata e continuativa, ripresa in maniera volutamente stilizzata dall’architettura delle trincee della Grande Guerra.


L’ occupazione
Le due sale centrali del primo piano sono dedicate alla narrazione della vita durante l’occupazione. Si ripropone in maniera semplificata il contesto architettonico di una città occupata, evocandone la densità, l’architettura, la dimensione.
Per la prima volta, in un museo, vengono evidenziate e affrontate assieme le numerose tematiche e problematiche di un anno di vita nelle terre occupate tra il 1917 e il ’18: il multilinguismo, le requisizioni, i danni e le distruzioni di luoghi e simboli identitari (la fusione delle campane per farne armi e munizioni), lo spionaggio, la promiscuità.


L’armeria

Ingresso principale del museo
La saletta laterale al primo piano è dedicata a “l’armeria di casa Marson” dove è stato ricreato il contesto espositivo del primo nucleo museale ospitato, prima ancora del suo spostamento nella sede attuale, all’interno dell’abitazione privata del suo fondatore.


Dalla battaglia al mito
Il racconto che si dipana al piano secondo è infine dedicato alla famigerata battaglia di Vittorio Veneto e al mito che venne costruito attorno a questo evento.
Questa sezione è anche direttamente ispirata all’impianto originario del Museo, con il recupero delle bacheche e l’allestimento in stile ottocentesco che caratterizzava il primo museo, in modo da non perdere la memoria anche di un’epoca (una sorta di museo del museo).


La sala laterale racconta i momenti e gli eventi della battaglia di Vittorio Veneto, combattuta tra il 27 e il 30 ottobre del 1918, più ferocemente lungo la linea del Piave, sino all’arrivo delle truppe italiane a Vittorio (il termine Veneto verrà aggiunto nel 1923) con la messa in fuga degli occupanti.


Le due sale centrali sono quindi dedicate al “mito” di Vittorio Veneto e della sua battaglia, partendo proprio dalla riproposizione della sua retorica museale e della sua immagine ormai storicizzata.


Sono messi in vetrina e immortalati i passaggi che nel tempo hanno fatto di Vittorio Veneto un simbolo dell’unità nazionale. La ricostruzione dell’allestimento originario è stata fatta sulla base di quanto riportato dall’opuscolo “Cenni illustrativi per una visita al Museo della Battaglia”, pubblicato nel 1943 a cura di Luigi Marson, che di fatto costituisce il primo catalogo del museo e che dettaglia con estrema precisione il contenuto delle singole bacheche e delle pareti espositive.

 

fonte: wikipedia